A due giorni dalla scadenza dell’iscrizione alla serie C servirà l’assenso dell’imprenditore per poter precedere: la somma ‘individuata’ in una delle sue società
TERAMO – La catena di Sant’Antonio deputata a raccogliere soldi per iscrivere il Teramo al prossimo campionato di Serie C, a due giorni dalla scadenza dei termini (mercoledì 22 giugno), potrebbe interrompersi se una persona, adesso, dovesse dire di no: Mario Ciaccia.
Uno dei due fratelli (l’altro è Davide) titolari dell’impero legato al mondo della costruzioni (e non solo) diventati i patron di fatto del club biancorosso dopo la cessione del 60% delle quote da parte di Franco Iachini, adesso deve autorizzare il ‘prelievo’ di circa 350mila euro da una delle sue società per poter procedere al saldo di quanto necessario per arrivare ad avere in regola tutte le carte che accompagnano la fideiussione e l’iscrizione.
Il tribunale di Roma – che ha nominato un amministratore giudiziale di circa 750 milioni di beni della famiglia Ciaccia posti sotto sequestro – ha infatti autorizzato il prelievo dei 350mila euro, ‘individuando’ la somma in una delle società sotto sequestro, di proprietà di Mario Ciaccia. Adesso dipenderà dal suo assenso o meno (ma siamo certi che, stante le dichiarazioni di disponibilità annunciate da tempo assieme al fratello Davide, non ci siano problemi) garantire un futuro tra i professionisti al Teramo calcio.